Sospesa la multa da 100mila euro a Varrassi e Antelli

TERAMO – Il giudice del lavoro ha sospeso l’esecutività della multa da 100mila euro comminata al direttore generale della Asl, Giustino Varrassi e al direttore sanitario, Camillo Antelli, per la mancata autorizzazione al centro di procreazione assistita del Mazzini. La decisione del giudice blocca ‘l’incasso’ della somma – che andava versata entro un mese dal provvedimento notificato – in attesa del giudizio di merito, previsto per il mese di settembre. Varrassi e Antelli avevano proposto ricorso chiedendo la sospensione dell’efficacia della pratica istruita dal dirigente dell’ufficio commercio del Comune di Teramo, Fulvio Cupaiolo, sulla base della legge regionale che punisce chi apre strutture sanitarie senza autorizzazioni: con loro dovrebbero pagare la stessa somma anche l’ex direttore amministrativo Lucio Ambrosj, il responsabile del Dipartimento materno-infantile, Goffredo Magnanimi e quello del centro di procreazione, Francesco Ciarrocchi. Anche loro tre hanno proposto ricorso contro la multa del Comune, ma la pratica è al vaglio di giudici diversi da quello che ha già deciso per Varrassi e Antelli. Non dovrà comunque pagarla, nonostante l’iniziale richiesta del pubblico ministero Davide Rosati, il direttore sanitario del Mazzini, Gabriella Palmeri: nei suoi confronti il Comune non ha deciso di agire con la sanzione amministrativa, accogliendo le controdeduzioni della stessa. Anche Ambrosj, Magnanimi e Ciarrocchi sono in attesa della pronuncia dei rispettivi giudici ai quali si sono rivolti. La vicenda è quella relativa all’inchiesta della procura teramana sull’apertura, in assenza di autorizzazione regionale e dunque dell’Istituto superiore di sanità, del centro di fisiopatologia della riproduzione del Mazzini, culminta con il sequestro e il successivo dissequestro, del laboratorio ospedaliero.